Con l’avvento dei colossi dello streaming come Netflix e PrimeVideo è cambiato il modo di fruire delle serie TV e in generale dei contenuti multimediali.
Si è esaurita la fase amatoriale (ma appassionante), con i siti per la condivisione dei sottotitoli, i mediacenter fai da te, Xbmc e poi Kodi..
Oramai puoi premere un tasto sul telecomando della smart TV e vederti le 9 stagioni di “The Office” in un colpo solo… (obsolescenza programmata permettendo).
Probabilmente, la maggioranza non si è neanche accorta di questo passaggio ed è passata dalla TV generalista direttamente a Netflix.
Oltre al “Il trono di spade”, la “Casa di carta”, “Stranger Things”, il recente “Squid Game” e altre serie osannate a livello globale, ce ne sono alcune, meno conosciute, ma altrettanto valide (a mio modesto parere).
Rimanendo nel genere commedia, a partire da The Office, ce ne sono alcune che in Italia non hanno avuto la giusta considerazione.
Inizierei da “IT Crowd“, piccola perla di british humor:
Vogliamo parlare di “Moone boy“? In questa serie, ambientata nell’Irlanda degli anni ’90, Chris O’Dowd dimostra le sue capacità, non solo di attore:
Cambiando completamente genere, attualmente l’unica serie Sci-Fi degna di nota, è “The Expanse“. Purtroppo nella sua stagione conclusiva. Sceneggiatura e ambientazione solide, basate su una nota serie di romanzi.
Citerei anche “Westworld“, anche se l’ispirazione con il passare del tempo si è un po’ persa (il magnifico e inquietante “Mondo dei robot” del 1973 con Yul Brinner).
Altra serie che mi appassiona, anche questa probabilmente vicina alla conclusione, è “Yellowstone“.
Serie TV di grande livello, magnifiche ambientazioni, ottima recitazione. Kevin Costner è il patriarca della famiglia Dutton, proprietaria di un immenso ranch nel Montana.